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07/03/2023
MANAGEMENT - Work life balance: due generazioni a confronto

L’articolo di Francesca Contardi che approcciamo oggi, con grande rispetto e un pizzico di timore, affronta un aspetto socialmente delicato e più che mai attuale:

il senso della professione, il vissuto del lavoro.

Un tema sensibile, che abbraccia intere generazioni.

La generazione X, oggi over 40 maturi sotto il profilo professionale, si trova a gestire la generazione Y, i cosiddetti Millennials.

I 40/50enni sono in posizioni manageriali, a capo di gruppi di lavoro, uffici, divisioni. I Millennials stanno iniziando la propria carriera professionale e i due cluster sono caratterizzati da valori molto diversi, il gap generazionale è spesso molto evidente.

Come ci spiega la giornalista Contarti, i primi sono cresciuti con l’idea della carriera, del successo, della posizione e mostrano uno spirito imprenditoriale che potremmo definire “necessario” al raggiungimento di tali obiettivi lavorativi.

I secondi, plasmati dalla pandemia e dal senso di precarietà che, purtroppo, ha soverchiato vecchie certezze di fronte alla tragedia della malattia, hanno abbandonato l’attaccamento a valori più concreti e terreni per prediligere una vita green, più aderente alla natura, al benessere, a ideali meno professionali e più personali. Il mondo del lavoro deve essere, per i millennials, compatibile con questa visione.

La sfida di oggi, per il manager, è conoscere, capire, e gestire (ricordiamo to manage=gestire, non comandare), questa realtà.

C’è e ci sarà sempre chi rinnegherà questa nuova way of life, ma i valori che animano i lavoratori di oggi sono, di fatto, già realtà. E quindi al manager non resta che doversi interfacciare con essi per gestire e promuovere un lavoro che mantenga lo stesso obiettivo di sempre, la produttività.

Per poter assecondare il suo ruolo, così complesso nella relazione con una generazione che non è la sua, il manager deve sviluppare nuove caratteristiche già suggerite in altri commenti: essere vigile, attento, illuminato, curioso, critico, ascoltare tutti e tutto e trarre il meglio, con creatività, dalle condizioni in cui opera per raggiungere gli obiettivi aziendali.

Ascolto e attenzione sono i primi passi, fondamentali, per dare vita a tutto il resto del processo. Il medesimo ascolto e la stessa attenzione che noi di BCC Agrobresciano poniamo nella relazione con soci e clienti per trovare le migliori soluzioni finanziarie dedicate ai loro progetti.

Sempre di più anche i nostri consulenti si interfacciano con imprenditori o privati di giovane età, con una cultura propria e peculiare.

Per loro, come per i clienti più tradizionali, la ricetta della consulenza è sempre la stessa:

ascolto, sostegno e diversificazione.

Leggi articolo de il Sole24Ore

STRATEGIA MOTIVAZIONALI

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scritto da Francesca Contardi