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21/02/2023
MANAGEMENT - Inclusività dinamica e valorizzazione dei dettagli: la ricetta per l’eternità?

Abbiamo visto in commenti precedenti come il ruolo del manager sia fortemente cambiato e come esso si basi oggi su un modus operandi molto simile a quello che si può riscontrare in una famiglia.

Abbiamo visto come la “gestione”, intesa in senso lato, non riguarda solo un ambito professionale o economico, ma attinge alla dimensione sociale di un gruppo.

Il manager, quindi non è più solo un professionista che guida un gruppo di professionisti, ma è una persona che guida un gruppo di persone.

La rivalutazione complessiva del ruolo del manager è fondamentale per crescere aziende e società human friendly in cui chi lavora a qualsiasi livello è considerato nella sua interezza. L’inclusività dinamica citata nel titolo di oggi riguarda proprio l’attenzione ai dettagli e la domanda che lo conclude ci mette di fronte a infinite considerazioni.

L'articolo di Costanza Biasibetti da cui prendiamo spunto è ricco di suggestioni, e chiude proprio con una riflessione finale sull'eternità, su ciò che rimane. 

Per tentare di creare questa eternità, o costruirla nella consapevolezza della sua dimensione effimera (d’altronde, chi può misurarla?), il suggerimento della giornalista si rivolge alla cura dei dettagli e alla comprensione del passato e del presente.

Il manager lungimirante guarda e conosce tutto, compresi i dettagli. Non si ferma al main stream, analizza anche il resto e questo gli permette di cogliere elementi eterni, forse, quanto meno unici. E qui si instaura la ricchezza, quella del diverso, dell’unico, dell’originale, capace di resistere al passare del tempo. Soprattutto oggi, in cui tutti noi siamo sommersi da comunicazioni veloci, di fatti, accadimenti e notizie tutti messi sullo stesso piatto.

Distinguerci dall’onda principale non può che arricchirci, sviluppare il nostro senso critico e acuire la nostra attenzione.

E' questo che fa il "nuovo manager" rimanendo vigile e attento, curioso e pronto a guardare tanto il cuore di un discorso quanto i suoi dettagli: tutti questi elementi lo portano a una visione strategica del futuro, fatta di scelte e di persone alle quali si relaziona non solo come capo, ma sempre di più come pari nel momento in cui ne considera e valorizza il vissuto personale oltre che le competenze professionali.

Dal testo di Biasibetti si impara quindi che nulla deve, o dovrebbe, essere lasciato al caso: è quello che facciamo anche in BCC Agrobresciano quando valutiamo le esigenze dei nostri clienti in fatto di investimenti e finanziamenti.

Per noi la comprensione delle singole esigenze, nonché la valutazione di tutti i dettagli sono fondamentali per consigliare le scelte migliori. Vogliamo distinguerci come professionisti, essere uomini e donne di fiducia per i nostri interlocutori, e per farlo dobbiamo cogliere l’eternità di una relazione di qualità proiettata al futuro.

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Leggi articolo de Il Sole24Ore

La ricetta dell’eternità: una chiave di volta per guardare al futuro

scritto da Costanza Biasibetti