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Notizie dalla banca
28/10/2021
Giornata Mondiale del Risparmio

La giornata del risparmio, che ormai è un appuntamento mondiale, ha origini italiane, anche se ha avuto da subito un respiro internazionale. Nel 1924 infatti si tenne a Milano il Primo Congresso Internazionale del Risparmio, che coinvolgeva economisti e banche da vari paesi. L’ultimo giorno del congresso, il 31 ottobre, il professor Filippo Ravizza annunciò sia l’istituzione della giornata, sia la nascita dell’Istituto Mondiale del Risparmio: dal 1925 al 1948 ebbe sede a Milano e fu guidato proprio da Ravizza.

Lo scopo principale della Giornata, e dell’Istituto, era diretto a una funzione educativa: informare le persone sul valore del denaro e soprattutto convincerle a depositarlo in banca e non sotto il classico materasso. Mettere i soldi “sotto il materasso” o “sotto la mattonella” oggi è un modo di dire ma all’epoca - erano gli anni 20 - si trattava di comportamenti effettivi, messi in atto dalla maggior parte delle famiglie, non solo dai più diffidenti.

La parola risparmio ha un doppio significato, ed è da questo che nascono alcuni equivoci. A livello base, di uso comune, i risparmi sono i soldi che vengono guadagnati e non spesi: questo chiaramente può avvenire solo in famiglie ed economie dove c’è un minimo di benessere. Quando si spendono tutti i soldi per le esigenze primarie, non c’è niente di cui discutere; quando invece avanzano delle somme anche piccole, possono essere spese per divertimenti e beni superflui, ma una parte è bene che venga messa da parte, non utilizzata. Questa è la prima funzione del risparmio: conservare per esigenze future, che possono essere emergenze o acquisti straordinari. Ma da un punto di vista più tecnico, il risparmio è la quantità di denaro che viene depositato nelle banche, le quali hanno la doppia funzione di casse di risparmio e istituti di credito.

Nella teoria economica classica, perciò, il risparmio (S, dall’inglese savings) corrisponde agli investimenti (I), cioè ai soldi che le banche prestano alle imprese e che queste impiegano per migliorarsi, produrre di più, assumere dipendenti e fare innovazione tecnologica. Il risparmio quindi non è solo un bene per le famiglie ma è di fatto il motore grazie al quale gira l’economia, al pari dei consumi. Da qui la necessità non solo dell’educazione al risparmio, ma anche delle informazioni sulle sue corrette modalità: e si capisce anche perché l’iniziativa sia partita dai banchieri.

Anche se oggi non è un appuntamento molto noto, la Giornata del Risparmio ha conosciuto periodi di grande popolarità, in particolare dal dopoguerra agli anni ’60. Naturale: era il periodo del boom economico, di una grande crescita, si passava da economie di sussistenza in cui tutto quel poco che veniva guadagnato si spendeva, a un relativo benessere diffuso. Venne scritto e musicato un inno, e in alcune nazioni diventò una vera tradizione: in Austria la mascotte del risparmio - Sparefroh, cioè risparmiatore felice, una specie di pinocchio col cappello a punta rosso e una moneta al posto del corpo - diventò molto popolare, addirittura le fu intitolata una strada, e il relativo giornalino per ragazzi arrivò a stampare 400.000 copie.

Oggi ovviamente il focus si è spostato sui paesi in via di sviluppo: il World Savings and Retail Banking Institute, con sede a Bruxelles, conta poco meno di 80 nazioni tra gli stati membri. E nella maggior parte delle nazioni non occidentali vengono organizzati ogni anno eventi e iniziative volte all’informazione e all’educazione.



Ma questo non vuol dire che noi europei possiamo dimenticarcene serenamente, anzi. Destinare una parte del budget familiare al risparmio è fondamentale: per mettersi al riparo da imprevisti (spese sanitarie, interventi di ristrutturazione), per accumulare denaro in vista di spese importanti (case, auto, ma anche viaggi), per avere una sicurezza per il futuro e la terza età.

L'appuntamento italiano si svolge ogni anno il 31 ottobre a Roma. L'Associazione delle Fondazioni Italiane e delle Casse di Risparmio (ACRI) ospita a Roma eventi pubblici con il Ministro italiano dell'Economia e delle Finanze e il Governatore della Banca d'Italia.
 

L’obiettivo è sensibilizzare una maggior attenzione sul ruolo stabilizzante svolto dal risparmio e dal retail banking nel sistema finanziario complessivo, oltre ad evocare l'etica delle banche locali: partner responsabili nelle comunità, vicini al cliente, al servizio delle famiglie, delle piccole e medie imprese (PMI) e delle autorità locali.