| ||
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è una grande opportunità per il sistema Italia e, come tale, deve essere impiegato nel modo più efficace ed efficiente possibile.
La domanda da un milione di Euro è: come?
Si spendono fiumi di parole perchè si sa, in questi frangenti ognuno diventa “esperto di” ma la risposta è solo una, come spiega Maria Cristina Origlia: l’unico mezzo è l’inclusione, la cooperazione, l’apertura verso il contributo di tutti.
Per una volta non c’è un comando e un’esecuzione e non si deve pensare a una piramide in cui la base sociale fa, mentre “dall’alto” si prendono le decisioni. No, questa volta si deve ragionare su un’organizzazione di rete e, soprattutto, aperta e consapevole.
Ecco la grossa differenza rispetto al passato, la conoscenza.
Come il covid, la crisi sanitaria e quella economica sono stati e sono tutt’ora affar di tutti, così anche la ripresa dev’essere affar di tutti. Il PNRR mette a disposizione di ognuno fondi e possibilità per investire in progetti per la ripresa a fronte di certificazione sugli output, ovvero i prodotti e i servizi, e i relativi outcome, i benefici che tali beni e servizi porteranno presso la comunità.
A compiere questi investimenti sono chiamati tutti, o meglio, tutti possono essere protagonisti: lo Stato e le PA in tutte le loro forme e competenze, le aziende e il terzo settore, ovvero quei soggetti, di statuto privato, che operano nel sociale fornendo servizi utili come gli enti pubblici.
Si tratta di cooperative, società ed enti che non hanno fini di lucro ma investono i profitti a bilancio in nuove realtà a sostegno di persone e territorio.
Questo settore è composto da unità spesso piccole, molto radicate e per questo molto competenti circa i bisogni locali. Questa conoscenza del piccolo, di tutti quei micro-cosmi che compongono la nostra società rappresenta una ricchezza fondamentale per nutrirla e curarla.
Partendo dal piccolo si può ricostruire tassello dopo tassello un’Italia colpita duramente dalle crisi che abbiamo subito negli ultimi due anni e mezzo.
Per rendere tutti partecipi, però, tutti devono sapere: questo è e sarà anche il grande cambiamento culturale che questo passaggio porterà con sé.
Ricostruire, crescere, sostenere, credere nelle persone, includendole.
Temi e azioni che mettono al centro gli uomini e le donne, come fa BCC Agrobresciano, la banca “fatta di persone per le persone”.
In tema PNRR BCC Agrobresciano ha messo in campo un plafond e un mutuo dedicati per chi vorrà riqualificare la propria abitazione o la propria impresa dal punto di vista energetico. La ripresa e la crescita economica non potranno che passare da investimenti tecnologici sostenibili perché solo una sana e consapevole gestione delle risorse potrà permettere una crescita che non abbia costi per l’ambiente e quindi per la comunità.
Preservare l’ambiente, infatti, non è solo equo, giusto e moralmente pregevole, ma è anche conveniente.
Risparmiare risorse implica meno spese di gestione o per produrne di nuove: quindi essere sostenibili ci permette anche di essere efficaci ed efficienti, oltre che in pace con la coscienza.
Leggi l’articolo completo
Pnrr, il ruolo decisivo del Terzo settore
