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05/09/2022
HUMAN AT WORK - Quando umanizzare un'azienda si rivela vincente

In tutti i nostri commenti mettiamo la persona al centro. Uomini e donne considerati nello specifico in qualità di lavoratori anche se, ai nostri occhi, la definizione di “lavoratore” va oramai stretta alla “persona che lavora”.

Sappiamo infatti come sia oramai fondamentale considerare il dipendente o il collaboratore non solo come mero esecutore di mansioni, ma come un essere umano completo, del quale capire anche necessità ed emozioni.

Torniamo a uno dei capisaldi raccontato nei precedenti articoli, la relazione umana in ambito lavorativo.

Relazionarsi al collega implica condivisione, inclusione (soprattutto se da parte di un capo/responsabile), comunicazione.

Una comunicazione a tutto tondo, che non riguarda solo il passaggio di compiti e consegne.

Perché, verrebbe da chiedere?

Perché considerare il lavoratore come persona e non solo come esecutore, conoscerlo, relazionarsi a lui, anche se più complesso e faticoso, permette di farlo lavorare meglio, in condizioni – soprattutto emotive e psicologiche – migliori.

“Una puntuale ed esaustiva comunicazione consente alle persone di sentirsi parte di un progetto più ampio.” – citiamo testualmente l’artico di Biancamaria Cavallini, che coglie in questa frase la maggior motivazione che un professionista possa mai trovare in un ufficio.

Come parte di una squadra, di un corpo, di un’entità complessa, chi lavora bene all’interno di un ambiente, con senso di appartenenza, sente di fare qualcosa di bello, importante, significativo. Si sente appagato, insomma, e questo vale (quasi) di più che lo stipendio. Sia chiaro, tutti abbiamo bisogno del conto rimpinguato a fine mese, ma sentirci parte di un progetto motivante ed entusiasmante “non ha prezzo”.

Da qui derivano la grande scommessa e la grande responsabilità che hanno le aziende, ma soprattutto i loro manager illuminati, nel gestire le persone. Nella relazione, che implica una comunicazione costante bi-direzionale, si trova la chiave del successo. La leadership è questa, non lo sono il comando o il controllo. E il leader non ha bisogno di consenso o approvazione, arrivano da sé insieme ai risultati in crescita.

Comunicazione e condivisione sono parole sempre più utilizzate nel mondo del lavoro e lentamente sta seguendo la loro applicazione concreta: in BCC Agrobresciano cerchiamo di porre alla base del nostro agire quotidiano questi valori. Anche per noi dal “dire al fare” passano momenti di difficoltà e la formazione dei nostri dipendenti diventa fondamentale per affrontare questa necessità.

Le nostre dimensioni medio-piccole ci aiutano in questo: tutti ci conosciamo ed è più facile tessere rapporti, mentre la nostra natura associazionistica ci ricorda attraverso lo statuto che siamo al servizio della comunità.

Alleyoop - Ilsole24ore

Condividere le informazioni fa bene alle persone e all’azienda

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Descrizione generata automaticamente scritto da Biancamaria Cavallini