intestazione

News

Leggi tutte le notizie della BCC Agrobresciano.

 
Notizie dalla banca
19/09/2022
Human at Work - Leadership al femminile, quando la prospettiva cambia tutto.

L’articolo di Riccarda Zezza ci porta in un mondo professionale “al maschile”, che sta però cambiando nei fatti e nel quale, con tempo e non poca resistenza, cambieranno anche le prospettive culturali.

Si suggerisce la percezione, oramai in decadenza, di quella che una volta era l’antitesi uomo/donna sul lavoro. La leadership, il comando, erano attribuiti e attribuibili solo all’universo maschile, portatore di quelle caratteristiche di forza, decisione, potere e status che identificavano i vertici aziendali.

Non è più così, e lo dicono i fatti.

Al di là della presenza femminile in posizioni di potere, non ancora comunque a livelli paritari, si vuole esprimere attraverso questo commento la rivalutazione dello stile di leadership femminile.

Non guardiamo “quanto pesa” il ruolo della donna in queste parole, ma descriviamo quanto pesa il suo modo di gestire il proprio ruolo all’interno dei centri di potere e nella gestione di affari semplici o complessi.

Ebbene: cos’ha in più la donna rispetto all’uomo e come questo “di più” può far bene alle aziende? Semplice: l’essere donna, in tutte le sue sfaccettature.

Perché? Viene da chiedersi. La risposta la si ritrova nella scia di articoli fin qui proposti e commentati nella rubrica Human At Work: abbiamo imparato a considerare il lavoratore come uomo e come donna, come un essere complesso, non solo come un attuatore di mansioni.

Abbiamo visto come questa nuova concezione porti a una valutazione più completa e premiante dell’individuo, all’interno della quale scoprire tutte le qualità del medesimo e capire come, assecondandole e comprendendole, le stesse possano portare benefici anche in termini produttivi.

Un essere umano che si sente bene – confident diremmo in inglese – sul luogo di lavoro è, semplicemente, una persona che rende di più. Termine poco elegante – “rende” – ma che certamente permette di comprendere appieno l’idea.

Questa comprensione dell’individuo, l’empatia, è una dote tipicamente femminile. Le donne sono spesso anche mamme o comunque sono state cresciute “da donne” e quindi con compiti e concetti più legati alla sfera dell’emotività.

Ebbene, questa educazione, che piaccia o no, si rivela oggi vincente nella gestione delle risorse umane e nella loro valorizzazione.

Nella lista di capacità manageriali e di leadership cui accenna la giornalista Zezza nell’articolo emerge la supremazia femminile perché empatia, capacità di ascoltare, motivare e sostenere gli altri sono cose tipicamente femminili e valgono tanto in famiglia quanto sul lavoro, dal momento in cui quest’ultimo è considerato come un’esperienza di vita a tutto tondo, e non solo esecutiva.

Umanizzare il lavoro pone l’uomo al centro e lo valorizza, permette di supportarlo negli aspetti lacunosi e di sviluppare i punti di forza: è quel che cerchiamo quotidianamente di fare anche in BCC Agrobresciano, la Banca fatta di persone per le persone.

Leggi l'articolo de Il Sole24ORE alla sezione Alley Oop.

Sii un leader, comportati da donna!

 scritto da