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03/10/2022
Human at Work - Il management umanistico e la centralità delle relazioni umane sul luogo di lavoro

Il testo che affrontiamo oggi con grande attenzione rivela una storia circa gli studi socio-economici sulla leadership aziendale fatta da soggetti non tipicamente considerati “adatti” a tali indagini: le Donne.

Esiste infatti una tradizione, principalmente anglo-sassone, di ricercatrici economiche di grande rilievo che già a partire dal secolo scorso individuarono i princìpi cardine di quello “stile di relazione” che si sta espandendo in modo più evidente oggi nelle imprese: il management umanistico.

Esso è basato sulla considerazione dell’uomo e della donna in quanto tali e non solo nella loro veste professionale, una concezione che consegna loro una dignità umana e lavorativa finalmente riconosciute come un insieme.

Abbiamo affrontato in tanti commenti il tema di quanto sia importante oggi dare dignità sul luogo di lavoro al professionista inteso come persona, di cui apprezzare e proteggere, o supportare, quando serve, anche le doti umane. Abbiamo visto come le relazioni sociali, non solo meramente lavorative, concorrano al successo. Abbiamo sottolineato come l’empatia e una considerazione “olistica” dell’uomo e della donna appartenga di più al sesso femminile, e come in qualche modo nella donna questa capacità sia innata, o quanto meno facilitata dalla sua storia antropologica.

Ebbene, è il momento che la storia, l’imprinting e i talenti che una volta la donna esprimeva soprattutto nella gestione famigliare si riversino anche in quella aziendale.

In una retrospettiva ancestrale la donna/mamma/moglie/figlia era colei che letteralmente teneva insieme una famiglia, cosa che fa ancora oggi, ovviamente.

La sua leadership, che non è stata mai chiamata così, era la capacità di esserci per tutti e gestire – senza mostrarlo – tutti: semplicemente lo faceva e la sua leadership, se adesso così vogliamo definirla, era evidente e riconosciuta nel semplice fatto che ognuno, in caso di necessità, consiglio, bisogno di risposte, andasse da lei.

Qui non si tratta di potere, si tratta di capacità: e allo stesso modo la mamma/moglie/figlia/donna ha fatto e continua a giocare questo ruolo nell’obiettivo di far crescere gli altri, facendo “funzionare le cose”.

Ebbene, proviamo a traslare questo modus operandi in azienda:

qual è il miglior modo di gestirla? Esserci per tutti cercando di dare a tutti la fiducia e gli strumenti per fare da soli? Noi crediamo di Si. Una nuova leadership caratterizzata principalmente da autorevolezza e fiducia, e non da autorità e comando.

Raccontando questa gestione ideale, ma in realtà molto concreta, del lavoro si può facilmente vedere come essa sia basata sui concetti di rispetto, sviluppo, relazione ed empatia, i cardini di quella crescita socialmente sostenibile che oggi si concentrano nell’acronimo ESG, Environmental and Social Governance, ovvero l’amministrazione delle criticità e delle opportunità in campo ambientale e sociale di un’azienda.

La sostenibilità sociale è fondamentale per la salute di un’impresa perché persone appagate lavorano meglio e in BCC Agrobresciano questo concetto è un punto nodale del coordinamento del personale e della relazione con i clienti.

Leggi l'articolo completo della rubrica Alley Oop de IlSole24ORE

Management, il pensiero dirompente delle donne.

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